Educare un cucciolo
Fino a quando un cane ha pochi mesi può sembrare carino se vi salta addosso facendo le feste, può fare ridere se ringhia e si dibatte quando lo prendete in braccio, non darà poi tanto fastidio se abbaia per avere qualche boccone mentre voi mangiate, ma poi il cane cresce, diventa adulto, ed a volte diventa anche molto grande....
L'educazione del cucciolo è fondamentale per una serena convivenza e deve iniziare subito, appena entra in famiglia perché è proprio nelle prime settimane di vita che la sua capacità di apprendimento e di adattamento è massima.
Ecco alcuni semplici consigli:
1) Non allontanate il cucciolo dalla sua mamma e dai suoi fratellini prima delle 8 settimane; .
non esiste migliore educatrice della mamma ed il gioco con lei ed i fratellini è importante per apprendere le regole base per una corretta socializzazione. Cani che hanno subito un distacco troppo precoce dalla madre soffrono frequentemente di disturbi comportamentali ed aggressività.
2) La comunicazione con l'uomo: il cucciolo deve imparare a conoscervi e quel che riesce a comprendere non sono le parole ma il vostro tono della voce, la postura, i gesti, lo sguardo. Sarà rassicurante per lui se lo chiamate a voce pacata stando accucciati; mentre la stazione eretta, il guardarlo diritto negli occhi e gridare il suo nome gli faranno paura. Cercate sempre di farvi capire con il giusto tono della voce ed il linguaggio del corpo, evitando atteggiamenti che lo confondono.
3) L'apprendimento: il cucciolo impara ricevendo ricompense e punizioni nei modi e nei momenti opportuni.
Le ricompense possono essere fisiche (carezze), vocali ("bravo") o cibo (piccole ghiottonerie) e devono essere elargite appena terminata l'azione ben fatta. Inizialmente ciò deve avvenire sistematicamente, poi sarà sufficiente premiarlo ogni tanto per rafforzare l'apprendimento.
La punizione deve essere inanzittutto compresa dal cucciolo. Questo vuol dire che deve avvenire immediatamente in seguito all'azione sbagliata, mai tardivamente! Se il cucciolo non riesce a collegare la punizione direttamente alla sua azione, non solo non serve a niente ma confonderà il cucciolo e questo può avere delle conseguenze anche molto negative per il suo carattere.
La punizione deve essere anche proporzionata, può consistere in una semplice vocalizzazione rude, in un rumore sgradevole, una scrollatina per la collottola, un colpo con il giornale ecc; se il cucciolo non accetta la punizione ma vi ringhia, allora dovete fare come "si usa tra cani": sottomettetelo con fermezza tenendolo a pancia per aria o premendolo verso il basso fino a ché non si arrende rilassandosi. Non picchiatelo se si ribella perché per lui significa lotta, non sottomissione e la sua aggressività viene esacerbata.
Coerenza: cercate di essere coerenti, cioè non permettetegli una cosa per la quale il giorno avanti l'avete punito, o non accarezzatelo subito dopo averlo sgridato. 4) Socializzazione: i primi mesi di vita sono quelli in cui il cane impara anche a comunicare con i suoi simili ed eventualmente con animali di altre specie. Se da cucciolo non ha la possibilità di giocare e confrontarsi con altri cani non imparerà i segni di sottomissione e di minaccia, di regolare i propri comportamenti e da grande sarà difficile che possa andare d'accordo con altri cani. Se il vostro cane dovrà convivere con gatti, cavalli o altri animali è opportuno che venga a contatto con loro il più presto possibile.
5) Abituazione ambientale: solo un cane tranquillo, fiducioso e senza paure sarà affidabile. Per questo è necessario abituarlo a tutti gli ambienti nei quali dovrà stare. Portatelo tra la gente, nel traffico, in auto, sulla barca e così via dicendo, ma molto gradualmente, non forzandolo ed assumendo voi stessi un atteggiamento rilassato senza fare trasparire apprensione o rabbia se il cucciolo si dovesse mostrare impaurito.
6) I medici veterinari si prendono cura anche della salute psichica del vostro cane; per qualsiasi incertezza o problema riguardante l'educazione o il comportamento rivolgetevi al vostro veterinario di fiducia, sarà lui a darvi i consigli giusti o ad indirizzarvi, se necessario, ad uno specialista in medicina comportmentale.