Le zecche - Ambulatorio Veterinario Gabbro

Ambulatorio Veterinario
Gabbro
D.ssa Beate Kuhl
57016 Gabbro (Rosignano Marittimo - LI) Via delle Capanne 16
57016 Gabbro (Rosignano M.mo - LI)
Via delle Capanne 16
Ambulatorio
Veterinario
Gabbro
Ambulatorio Veterinario
D.ssa Beate Kuhl
Vai ai contenuti
Consigli & Info > - MALI DI STAGIONE

LE ZECCHE



Le zecche non sono soltanto dei piccoli e ripugnanti parassiti (o meglio: ectoparassiti, perché stanno “fuori” dell’animale)  che si attaccano sulla pelle dei nostri animali (e non solo) succhiandone il sangue (quindi sono ematofaghi), ma possono anche creare dei problemi di salute molto seri.
  
Cosa sono e come sono fatte

Le zecche sono artropodi di piccole dimensioni, con 4 paia di arti (fatta eccezione per lo stadio larvale che ne ha solo 3) ed un corpo appiattito di forma approssimativamente ovale.
   NINFA
Clicca QUI per leggere tutto

Il loro ciclo biologico

Per passare da uno stadio all’altro la zecca deve necessariamente salire su un “ospite” (che può essere il cane o il gatto, ma le zecche non fanno grandi distinzioni e generalmente si attaccano a qualsiasi mammifero o uccello capiti loro a tiro) ed effettuare il pasto di sangue. Resta attaccata per circa 5 giorni, dopo di che torna a terra per la mutazione allo stadio successivo. Quando diventa adulta, la femmina effettua il suo ultimo abbondante pasto di sangue prima di staccarsi nuovamente per andare poi a deporre le uova nell’ambiente.

La durata dell’intero ciclo è molto variabile (da qualche mese a 3 anni) e il numero delle uova deposte da una singola femmina è intorno a 3.000 (a seconda della specie raggiunge anche 10.000!).

Ricapitolando: la zecca è un ectoparassita ematofago, obbligato (perché DEVE salire su un ospite per proseguire il suo ciclo biologico) ma temporaneo (perché sale e scende, risale di nuovo e riscende).

Dove e quando si trovano le zecche

Abbiamo visto che il ciclo della zecca inizia e finisce nell’ambiente.

Gli habitat ideali per le zecche sono i prati, i sottoboschi, gli appezzamenti agricoli, zone dove la vegetazione crea un ambiente umido e protetto. Tuttavia, se vengono introdotte in ambiente urbano o in una abitazione, quando si staccano dall’ospite vanno a rifugiarsi nei vari anfratti, nelle crepe dei muri, dietro i battiscopa, sotto i tappeti, i mobili.. in sostanza si adattano a qualsiasi posto in cui si possono nascondere. E ricordiamoci l'elevatissimo numero di uova che una sola femmina riesce a produrre!
 
L’attività delle zecche è legata inoltre alla temperatura ambientale e, per la maggioranza delle specie, le infestazioni si verificano durante i mesi caldi, con dei picchi a primavera e inizio autunno. Quando poi le temperature si abbassano le zecche vanno a rifugiarsi ed entrano in uno stato di quiescenza chiamato “diapausa”. Ma quando la stagione è particolarmente mite è possibile trovarle ancora attive nel tardo autunno e a inizio inverno.
 
La specie Dermacentor reticulatus si distingue per essere particolarmente resistente alle basse temperature, motivo per cui è più facile trovarla in zone ad elevata altitudine.


Dermacentor reticulatus
L'assalto

Durante la stagione di attività le zecche tendono a salire sui fili di erba o sui piccoli arbusti in attesa dell’ospite.
All’estremità del loro primo paio di arti, le zecche possiedono un organo sensoriale (organo di Haller) capace di avvertire le variazioni di temperatura, pressione e anidride carbonica che si verificano quando un animale si avvicina. Per questo la tipica posizione di attesa della zecche le vede con i due arti tesi verso l’alto, quasi come fossero delle antenne. Così, quando un animale si avvicina abbastanza alla zecca, questa ci si lascia cadere sopra oppure si aggancia dove riesce per poi camminare piano piano lungo il corpo del suo ospite, alla ricerca della zona migliore per attaccarsi.

Le zecche possono attaccarsi un po’ ovunque sul corpo, ma più frequentemente si localizzano nella zona della testa: alla base delle orecchie, attorno agli occhi e alle labbra, ai lati del collo.

La zecca, per attaccarsi, prima produce una piccola ferita sulla cute attraverso la quale inserisce il rostro (l’ipostoma, se vogliamo usare il termine specifico). A quel punto secerne una sostanza cementante che fissa il suo apparato buccale all’interno della pelle dell’animale (è per questo che non vanno semplicemente “tirate via”: così facendo il rostro si stacca dal corpo e rimane all’interno della pelle).

Ora la zecca può iniziare a nutrirsi, alternando delle fasi in cui succhia il sangue dell’animale a fasi in cui invece rilascia diverse sostanze nel sangue dell’animale stesso. Queste sostanze hanno effetti antinfiammatori e anticoagulanti, deprimono le difese immunitarie dell’ospite e permettono alla zecca di continuare a nutrirsi per tutto il tempo necessario. E’ così che degli agenti patogeni eventualmente presenti nella zecca vengono trasmessi all’animale che la ospita.

Problemi di salute associati alle infestazioni da zecche

Vediamo quindi quali sono i problemi che le zecche possono determinare.
  1. Tanto per cominciare, la zecca essendo parassita ematofago sottrae sangue all’ospite. Nel caso di infestazioni massive (soprattutto da parte di zecche femmine adulte) questo può provocare anemia, talvolta anche molto grave.
  2. Le lesioni cutanee provocate dal rostro della zecca possono infettarsi, o attrarre insetti i quali possono a loro volta creare ulteriori problemi. Inoltre, se la zecca non viene rimossa correttamente, il rostro si stacca e rimane dentro la cute, determinando una reazione infiammatoria granulomatosa (si forma un nodulo attorno al residuo della zecca).
  3. Le zecche (ne può bastare anche una soltanto) possono inoltre trasmettere pericolose malattie a carattere sistemico (clicca QUI per saperne di più). Il rischio di trasmissione è direttamente proporzionale alla durata e all’intensità del pasto di sangue: in linea di massima, nelle prime 48 ore è relativamente basso mentre dopo 48 ore diventa elevato (con una certa variabilità in base all’agente patogeno).

Cosa fare per proteggere i nostri animali?
LA PREVENZIONE
In commercio esistono moltissimi prodotti per la protezione degli animali domestici dagli ectoparassiti.
Alcuni hanno soltanto un effetto repellente, rendono cioè cani e gatti meno “invitanti” per pulci e zecche, ma non impediscono loro di salire comunque sui nostri animali e di cibarsi, quindi il loro potere protettivo è decisamente limitato. Fanno parte di questa categoria i prodotti naturali a base di olii ed essenze.
Altri sono parassiticidi, cioè provocano la morte della zecca una volta che questa è salita, si è attaccata e ha iniziato il suo pasto di sangue. Questi prodotto non impediscono quindi alle zecche di attaccarsi ai nostri animali, ma uccidendoli in tempi più o meno brevi sono in grado di ridurre significativamente la possibilità di trasmissione delle malattie.
Alcuni prodotti hanno un'azione combinata, con effetto sia repellente che parassiticida.

Esiste ormai una grandissima varietà di antiparassitari, reperibili in varie formulazioni (spray, collari, spot-on o compresse), con principi attivi singoli o associati, con velocità di azione e durata di azione differenti; sarà il vostro veterinario di fiducia a consigliarvi il prodotto più adatto per il vostro cane o gatto.
Come rimuovere una zecca
Anche l’immediata rimozione è di fondamentale importanza per la prevenzione delle malattie trasmesse dalle zecche.

E' quindi molto importante controllare regolarmente i nostri animali – specialmente dopo passeggiate in campagna o nei boschi – e provvedere subito a rimuovere nel modo corretto le eventuali zecche presenti.

La zecca va afferrata delicatamente, senza strizzarne il corpo, e ruotata più e più volte nello stesso senso, esercitando solo una leggera trazione, finchè non si stacca, perché:
  1. la rotazione determina la rottura del “collante” che tiene ancorato il rostro della zecca nello spessore della cute; così facendo si riduce il rischio di distacco del rostro dal corpo della zecca e la sua permanenza nella cute del nostro animale, cosa che di solito avviene se la zecca viene semplicemente tirata via;
  2. bisogna evitare di strizzare la zecca, altrimenti potrebbe rilasciare più sostanze nel sangue del nostro animale, compresi i virus, batteri o protozoi responsabili delle malattie trasmesse dalle zecche, aumentandone quindi la possibilità di trasmissione.

Per compiere questa operazione di “svitamento” si possono usare anche le dita, ma è meglio adoperare degli strumenti specifici quali:
  • pinzette togli-zecche con le punte ricurve; esistono diversi tipi, in plastica o in accaio, importante è solo avere cura di posizionarle in modo che facciano presa alla base del rostro, quindi il più vicino possibile alla pelle dell’animale, per non comprimere il corpo della zecca.
  • uncini togli-zecche, hanno l’estremità fatta a piede di porco da inserire tra la cute e la zecca; funzionano molto bene perchè permettono di ruotare la zecca senza alcun rischio di comprimerla.


Cosa NON fare:
Assolutamente controindicato bagnare la zecca con alcool, olio o altre sostanze per favorirne il distacco, oppure avvicinare la fiamma dell'accendino, perchè nella fase di sofferenza della zecca la sua secrezione salivare aumenta e si riversa nel sangue del nostro animale, aumentando notevolmente il rischio di trasmissione delle malattie di cui abbiamo parlato precedentemente.

... e DOPO?
Dopo averla staccata, la zecca può essere uccisa immergendola in alcool o olio, bruciandola o schiacciandola. Per schiacciarle non usate le vostre dita ma aiutatevi con un oggetto duro, ad esempio un sasso (come avevamo scritto all'inizio: si tratta di zecche dure!) e, se è rigonfia di sangue, avvolgetela prima in un pezzetto di carta assorbente.

             
Ambulatorio Veterinario Gabbro
Via delle Capanne 16 - 57016 Gabbro (Rosignano M.mo - LI)
0586 742575
info@ambulatorioveterinariogabbro.it
Ambulatorio Veterinario
Gabbro
Privacy Policy
P.I.: 01100130499 - PEC: kuhl.beate@pec.li.fnovi.it
P.I.: 01100130499 - PEC: kuhl.beate@pec.li.fnovi.it
P.I.: 01100130499 - PEC: kuhl.beate@pec.li.fnovi.it
Torna ai contenuti