LEISHMANIOSI
La Leishmaniosi è una temibile malattia parassitaria causata da un protozoo, un mircoscopico organismo unicellulare che può colpire anche l'uomo. Per la diffusione della malattia è necessaria la presenza di un piccolo flebotomo (pappatacio) che funge da ospite intermedio. 
Fino a pochi anni fa l'unico mezzo di prevenzione contro la leishmaniosi era rappresentato dai farmaci antiparassitari repellenti che dovevano impedire ai pappataci di pungere il cane.
A primavera 2012 è entrato in commercio in Italia il primo vaccino contro la leishmaniosi, il "CaniLeish®"
Si tratta un vaccino con caratteristiche particolari qui di seguito elencate.
Questo vaccino non contiene né il parassita né sue particelle, ma delle proteine secrete/escrete dalla leishmania infantum in grado di stimolare la corretta risposta del sistema immunitario del cane. Il vaccino stimola quindi una risposta immunitaria riducendo ma non eliminando il rischio di sviluppare la malattia.
In base alle sperimentazioni effettuate prima dell’immissione in commercio in Italia, la ditta produttrice affermava che la protezione conferita dal vaccino veniva stimata intorno al 70%. Successivamente il Prof. Gaetano Oliva (Università di Napoli) ha pubblicato i risultati di uno Studio sull’efficacia del vaccino dal quale è emerso un tasso di protezione pari al 92,7%. Nei casi in cui è invece avvenuta l'infezione la vaccinazione aveva consentito un’evoluzione meno grave della malattia, confermando quindi l'importanza della vaccinazione nei programmi di prevenzione e controllo della Leishmaniosi canina.

Va tenuto anche presente che la vaccinazione non impedisce ai pappataci di trasmettere il parassita. Questo significa che quando il cane viene punto dai pappataci infetti, le leishmanie penetrano lo stesso nell’organismo, solo che il cane vaccinato ha una maggiore capacità di difesa. E' comunque auspicabile ridurre il rischio di contagio anche per i cani vaccinati ed effettuare quindi la prevenzione contro la puntura dei pappataci con l’ausilio di prodotti antiparassitari repellenti (collari o spot on).
La vaccinazione non esonera poi dalla necessità di effettuare regolarmente le analisi del sangue per il controllo della presenza o meno della malattia, anzi, è assolutamente necessario effettuare il test PRIMA di iniziare il programma vaccinale di base e prima di ogni richiamo annuale.
Non possono essere vaccinati i cuccioli sotto i 6 mesi di età e il vaccino è controindicato per le femmine gravide.
La vaccinazione base con il CaniLeish®, vaccino ormai ben collaudato in diversi anni di utilizzo, richiede 3 iniezioni ad intervalli di 3 settimane; l’immunità viene raggiunta 4 settimane dopo l’ultima dose e questo significa che tra l’inizio del ciclo vaccinale ed il raggiungimento della protezione immunitaria passano quasi 2 mesi e mezzo. Per questo motivo il momento ottimale per iniziare la vaccinazione è il periodo invernale anche se è possibile farlo in ogni altra stagione. Se il primo ciclo di vaccinazioni viene interrotto per un qualsiasi motivo bisognerà ripeterlo per intero. Successivamente è necessario un richiamo ogni 12 mesi.
Gli effetti collaterali del vaccino sono piuttosto frequenti ma sia le reazioni locali (gonfiore, arrossamento e dolore nel punto di inoculazione) che quelle generali (febbre, apatia, vomito o diarrea) sono transitorie e scompaiono spontaneamente entro pochi giorni. Nel 2015, a 3 anni dall’immissione in commercio, le dosi somministrate in Europa sono state 1,3 milioni e non sono emersi effetti collaterali di gravità maggiore che non per una qualsiasi altra vaccinazione.
Bisogna infine considerare anche il rapporto costo-beneficio valutando caso per caso l'effettivo rischio di contagio e quindi la situazione epidemiologica, l'ambiente in cui soggiorna il cane nel corso nel periodo estivo, il suo stile di vita e anche la sua età.
Nelle aree endemiche questo vaccino ci da l’opportunità di ridurre il rischio di sviluppare la malattia nel singolo individuo e rende meno pericoloso il cane nel suo ruolo di serbatoio del parassita nei confronti di altri cani e dell’uomo anche se ad oggi non è possibile ottenere una protezione completa contro la leishmaniosi né l’eradicazione della malattia.